Il ruolo di Configuration Manager in sintesi
Ogni prodotto che sviluppiamo richiede, nel tempo, una manutenzione ed un controllo. Ancora prima del rilascio del prodotto, il Configuration Manager si occupa di predisporre tutti gli strumenti che saranno utili per tutto il ciclo di vita. Deve padroneggiare strumenti di source control, strategie di branching, sistemi di monitoraggio delle applicazioni, CI/CD e gestione dei database. È quindi la persona che più si specializza nell'ambito DevOps e collabora direttamente con il reparto Sistemi Informativi.
Qual è il tuo ruolo?
Alessandro D.M.
Da quando sono entrato nella software factory CGN ho intrapreso la strada dello Sviluppatore back-end con attenzione particolare al ruolo di Configuration Manager.
Quali sono le attività che svolgi tipicamente durante un progetto software?
Alessandro D.M.
Mi definirei un “apri pista”. Nei vari progetti a cui ho partecipato mi sono preoccupato di creare l'ambiente di lavoro necessario per tutto il team. Dalla preparazione dei repository Git, alla creazione di pipeline di CI/CD e configurazione dei sistemi di monitoraggio, alerting e deploy. Dopo il setup iniziale, partecipo al progetto, assieme al resto del team, come sviluppatore full-stack per tutta la sua durata. Poi, dopo il rilascio, per usare una metafora, rimango al volante dell’ambulanza per gestire il primo soccorso in caso di problemi tecnici.
Qual è l’ultima cosa che hai imparato che ti ha aiutato nell’esprimerti meglio nel tuo ruolo?
Alessandro D.M.
La piattaforma Openshift e le sue varie integrazioni hanno portato una semplificazione e una standardizzazione nella creazione di nuovi applicativi, che ha reso molto più semplice il setup e la manutenzione degli stessi. Al momento abbiamo in carico applicativi su container e non, e ci poniamo l'obiettivo di portare progressivamente tutti gli applicativi su container, per avere una gestione unica e un know how ridotto in modo tale da gestire il ciclo di vita di tutto il pacchetto prodotti software. Ho imparato che "less is more": meno lavoro devo fare, più è difficile che commetta un errore. Anche nella scelta di una tecnologia o nell’implementazione di una porzione di codice, mi chiedo sempre quale sia il modo migliore per ridurre il lavoro, la quantità di codice da scrivere e conseguentemente il rischio di errori.
Com’è lavorare nella software factory CGN?
Alessandro D.M.
In una parola: stimolante. Dalla mia entrata in CGN, ho potuto proporre e veder realizzare molte iniziative personali per migliorare il nostro ambiente di lavoro virtuale. Apprezzo molto il fatto di avere del tempo da poter investire nella mia formazione e nello sviluppo di moduli software che poi ho la possibilità di vedere integrati in applicazioni e contesti diversi.
Ti piacerebbe ricoprire il ruolo di Configuration Manager?
Nel ruolo di Configuration Manager ti occupi di tutto il ciclo di vita del software in produzione, dalla configurazione degli ambienti al monitoraggio dei sistemi. Lavori quotidianamente con Git, RedHat OpenShift, i container Docker, Kibana, SSMS ed altri strumenti per garantire la piena operatività sia dei tuoi colleghi sia degli utenti finali. Non solo. Hai in mano la gestione DevOps del team, la configurazione delle pipeline di CI/CD con AzureDevOps e OpenShift. Cos’ altro? Il tuo team si aspetta che tu contribuisca anche allo sviluppo dei prodotti come back-end developer o front-end developer.
È allettante come sfida?