Dal concetto di formazione a quello di apprendimento
L’obiettivo a cui tendiamo è che ciascuno prenda seriamente in carico la propria crescita professionale, attraverso un percorso di apprendimento costante. Ciò significa che ogni collaboratore decide in autonomia su cosa dovrà formarsi? No. È necessario che sia sempre presente un orientamento, un indirizzo, per non rischiare di disperdere risorse preziose in ambiti o filoni che non sono di interesse aziendale. Inoltre, specialmente per le figure junior, è fondamentale un’azione di coaching che le sappia guidare e indirizzare verso l’approfondimento di ciò che è importante.
Maturare nuove competenze è lo strumento che ci ha consentito di migliorarci continuamente, combattendo la naturale obsolescenza delle tecnologie, aggiornando costantemente il nostro software e proponendo soluzioni migliori delle precedenti. – ALBERTO TRONCHIN - IT Board e Scrum Master
Come apprendiamo
Negli anni abbiamo sperimentato diverse forme di apprendimento. Inizialmente abbiamo utilizzato un approccio di informal learning: tutto il team, guidato da un coach, affrontava un argomento e restituiva poi agli altri team quello che aveva appreso, in modo da far circolare la conoscenza.
Siamo passati quindi al training on the job, cercando di coniugare la necessità di crescita professionale dei team con l’esigenza del business di cogliere il più rapidamente possibile le opportunità che il mercato presenta. Il coach interveniva direttamente nel progetto ed era in grado di proporre soluzioni adatte alla circostanza, dosando l’intervento formativo e producendo immediatamente effetti tangibili sia sul team sia sul prodotto in realizzazione.
Oggi siamo di fronte ad una nuova sfida: la necessità di maturare competenze per passare dalla realizzazione di applicazioni web alla progettazione e realizzazione di sistemi distribuiti. Pertanto, il modello formativo che abbiamo individuato come più efficace rimane incentrato sul training on the job, ma affiancato da alcuni strumenti, in modo tale da allinearlo alla velocità con cui viaggia oggi l’innovazione.
La scelta fatta è stata pertanto duplice: creare le condizioni perché l'apprendimento possa avere il suo spazio e offrire una serie di strumenti diversificati a cui attingere.
Circa il 30% della capacità produttiva di ogni team è dedicabile ad attività di "miglioramento continuo", all’interno del quale trovare spazio per lo studio e l’apprendimento, il refactoring (anch’esso formativo), la partecipazione attiva a community of practice interne (magari per ruolo), eventi e training Scrum, ecc.
Oltre al training on the job, abbiamo messo a disposizione dei team degli strumenti diversificati per favorire l’apprendimento. Innanzitutto abbiamo creato dei team virtuali (o community of practice), che costituiscono una community di confronto, a supporto della risoluzione dei problemi, ma anche uno strumento di diffusione di cultura specifica in tutto il reparto. Inoltre, abbiamo favorito l'utilizzo sistematico di code review, una tecnica agile molto efficace, tramite la quale si può chiedere ad un collega più esperto di rivedere il codice sviluppato, ricavandone suggerimenti di miglioramento o conferme.
Tutti i team possono poi accedere a due piattaforme di e-learning:
Pluralsight, uno dei più diffusi sistemi di formazione tecnica e
professionale al mondo, e CGN Academy, piattaforma interna che
include corsi o percorsi formativi, costruiti dagli stessi colleghi del reparto
per mettere in condivisione specifiche competenze.
Infine, a disposizione di tutti, c’è la biblioteca tecnica
interna, ricca di testi cartacei o digitali acquistati su richiesta
dei collaboratori.